Das Sonett besteht aus 14 Elfsilblern, die sich auf zwei Vierzeilern (quartine) und zwei Dreizeilern (terzine) verteilen: Diese zwei Gruppierungen können fronte und sirma (wie in einer Kanzonenstrophe) oder alternativ ottava und sestina genannt werden. Die Zahlen vier und drei sind in der Zahlsymbolik sehr relevant und könnten bei der Erfindung des Sonetts eine Rolle gespielt haben; außerdem hat die Verbindung 4:3 (Quarte) in der Musik immer eine Rolle gespielt. Die quartina bei Giacomo da Lentini zeigt das Reimschema ABAB, die terzina CDE CDE (rime replicate) oder CDC DCD (rime alternate). Die Dichter des Stil Novo dagegen verwenden die rime incrociate, ABBA, die von Petrarca kanonisiert werden.
rotVarianten
Sonetto caudatoSonetto caudato
Sonetto caudato
Es ist die einzige Variante, die auch nach dem 14. Jh. in der burlesken Dichtung oft verwendet wird. Das sonetto caudato hat eine coda (Schwanz). Nach der letzten terzina finden sich normalerweise ein bis sechs Verse. Folgende Varianten treten häufiger auf: 1) ein einziger Elfsilbler, der mit dem letzten Vers des regulären Sonetts reimt; 2) ein bis drei Elfsilblerpaare; 3) drei Verse (entweder drei reimende Elfsilbler, oder ein Siebensilbler plus zwei Elfsilbler: das letzte Schema ist am meisten verbreitet) usw. Das Sonett kann mehrere code haben; falls es sehr lang ist, heißt es sonettessa.
Sonetto rinterzatoSonetto rinterzato
Sonetto rinterzato
Es wird zuerst und vor allem von Guittone d’Arezzo verwendet. Ein Siebensilbler wird nach dem ersten und dritten Vers in den quartine hinzugefügt, und nach dem ersten und zweiten Vers der terzine. Das Schema eines sonetto rinterzato kann so aussehen: AaBAaB AaBAaB CcDdC DdCcD.
Sonetto raddoppiatoSonetto raddoppiato
Sonetto raddoppiato
Es besteht aus vier quartine und vier terzine; wird v.a. im 13. Jh. von Monte Andrea verwendet.
Sonetto minoreSonetto minore
Sonetto minore
Es besteht ausschließlich aus Versen, die kürzer als ein Elfsilbler sind.
Sonetto acrosticoSonetto acrostico
Sonetto acrostico
Die ersten Buchstaben jedes Verses formen einen Namen oder einen Begriff.
Sonetto retrogradoSonetto retrogrado
Sonetto retrogrado
Diese Variante befolgt drei Regeln: Jeder Vers kann auch von rechts nach links gelesen werden; die Anfangswörter reimen miteinander; jeder Vers bildet eine semantische Einheit.
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Petrarcas RVF 35.
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Petrarca, RVF 35
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Solo et pensoso i piú deserti campi vo mesurando a passi tardi et lenti, et gli occhi porto per fuggire intenti ove vestigio human l’arena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampi dal manifesto accorger de le genti, perché negli atti d’alegrezza spenti di fuor si legge com’io dentro avampi:
sì ch’io mi credo omai che monti et piagge et fiumi et selve sappian di che tempre sia la mia vita, ch’è celata altrui.
Ma pur sí aspre vie né sí selvagge cercar non so ch’Amor non venga sempre ragionando con meco, et io co’llui.
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A B B A
A B B A
C D E
C D E
Prima quartina
Seconda quartina
Prima terzina
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FRANCESCO PETRARCA: Canzoniere. Hg. von Marco Santagata. Milano: Mondadori, 1996, S. 190-193.
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Sonetto caudato BspSonetto caudato
Sonetto caudato Bsp
“Deh fammi una canzon, fammi un sonetto”
mi dice alcun ch’ha la memoria scema, e parli pur che, datomi la tema, i’ ne debba cavare un gran diletto.
Ma e’ non sa ben bene il mio difetto né quanto il mio dormir per lui si strema, ché prima ch’una rima del cor prema, do cento e cento volte per lo letto.
Poi lo scrivo tre volte a le mie spese, però che prima corregger lo voglio che ’l mandi fuor tra la gente palese.
Ma d’una cosa tra l’altre mi doglio: ch’i’ non trovai ancora un sì cortese che mi dicesse: “Te’ il denai’ del foglio”.
Alcuna volta soglio essere a bere un quartuccio menato e pare a loro aver soprapagato.
(Antonio Pucci)
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Aus: BELTRAMI, Pietro G.: La metrica italiana. Bologna: Il Mulino, 1994, S. 251.
Sonetto rinterzato BspSonetto rinterzato
Sonetto rinterzato Bsp
O benigna, o dolce, o graziosa, o del tutto amorosa madre del mio Signore e Donna mia, ove fugge, ove chiama, o' sperar osa l'alma mia bisognosa, se tu, mia miglior madre, haila in obbria?
Chi, se non tu, misericordïosa? chi saggia o poderosa o degna in farmi amore e cortesia? Mercé dunque, non più mercé nascosa né païa in parva cosa; ché grave 'n abondanza è carestia,
Né sanarìa la mia gran piaga fera medicina leggera. Ma se tutta sì fera e brutta pare, sdegneraila sanare? Chi gran mastro, che non gran piaga chera?
Se non miseria fusse, ove mostrare se porìa né laudare la pïetà tua tanta e sì vera? Convèn dunque miséra, a te, Madonna, miserando orrare.
(Guittone d'Arezzo)
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Aus: LAVEZZI, Gianfranca: Manuale di metrica italiana. Roma: La Nuova Italia Scientifica, 1996, S. 154.
Sonetto minore BspSonetto minore
Sonetto minore Bsp
Il mio cuore è una rossa macchia di sangue dove io bagno senza possa la penna, a dolci prove
eternamente mossa. E la penna si muove e la carta s'arrossa sempre a passioni nove.
Giorno verrà: lo so che questo sangue ardente a un tratto mancherà,
che la mia penna avrà uno schianto stridente... ... e allora morirò.
(Sergio Corazzini)
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Aus: LAVEZZI, Gianfranca: Manuale di metrica italiana. Roma: La Nuova Italia Scientifica, 1996, S. 158.
Sonetto acrostico BspSonetto acrostico
Sonetto acrostico Bsp
Arte de Amore e forze di Natura Non fur comprese e viste in mortal velo Tutte giamai, dapoi che terra e cielo Ornati for di luce e di verdura:
Non da la prima età simplice e pura, In cui non se sentio caldo né gielo, A questa nostra, che de l'altrui pelo Coperto ha il dosso e fatta è iniqua e dura,
Accolte non for mai più tutte quante Prima né poi, se non in questa mia Rara nel mondo, anci unica fenice.
Ampla beltade e summa ligiadria, Regal aspetto e piacevol sembiante Agiunti ha insieme questa alma felice.
(Matteo Maria Boiardo)
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aus LAVEZZI, Gianfranca: Manuale di metrica italiana. Roma: La Nuova Italia Scientifica, 1996, S. 161.
Sonetto retrogrado BspSonetto retrogrado
Sonetto retrogrado Bsp
Molti coltivan persona possente; donando acquista l’uomo sempre amici. Gradando spesso si trovan felici; tolti e sgradati cadono perdente.
Involti son d’amici ricca gente; calando vanno allor povri mendici. Irando fansi piusor inimici; volti concordi fanno amor lucente.
Natura di vertute si presenta; censo rifiuta zascun virtuoso; figura nuda virtute contenta.
Compenso buon è voler amoroso; secura caritate Dio talenta; a censo divin nato è ’l caritoso.
(Antonio da Tempo)
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aus LAVEZZI, Gianfranca: Manuale di metrica italiana. Roma: La Nuova Italia Scientifica, 1996, S. 161-162.